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Terapia cognitivo-comportamentale

 

 

L'approccio cognitivo-comportamentale postula una complessa relazione tra eventi di vita, pensieri, emozioni e comportamenti evidenziando come il disagio psicologico sia riconducibile, nell'origine e nel mantenimento, a modalità disfunzionali di pensiero e comportamento.

Non sarebbero, quindi, gli eventi di vita a determinare il disagio, ma il modo in cui questi vengono interpretati sulla base del proprio sistema di credenze e in cui si risponde ad essi.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale si pone l'obiettivo di aiutare le persone, all'interno di una relazione attiva e collaborativa, ad individuare modalità disfunzionali di pensiero e comportamento al fine di modificarle integrandole in un sistema più utile ad una condizione di benessere.

 

 

Che cosa è l'ACT

Consapevolezza, accettazione e impegno

 

L’Acceptance and Commitment Therapy, o ACT (“ACT” si pronuncia come singola parola, non come lettere separate) è un approccio psicologico innovativo basato sulla mindfulness.

A differenza delle terapie tradizionali, non si propone di cambiare gli eventi psicologici interni (pensieri, emozioni, ecc.) ma di modificare la loro funzione e il rapporto che la persona ha con essi. L’assunto di base è che la sofferenza psicologica fa parte della vita e non può essere eliminata.

Lo scopo è incrementare la flessibilità psicologica della persona in modo che possa vivere la propria vita in maniera consapevole seguendo i suoi valori, nel momento presente, in contatto con le emozioni e le sensazioni corporee, malgrado tutte le difficoltà presenti e le esperienze dolorose inevitabili.

Quando la relazione con le proprie esperienze interne ed esterne è caratterizzata da inflessibilità psicologica, queste  vengono percepite dalla persona come “sintomi” da evitare o combattere. La persona giudica come pericolose o patologiche le proprie emozioni, i propri pensieri o le sensazioni corporee e cerca di liberarsene mettendo in atto varie strategie di controllo, che spesso non fanno che aumentare la sofferenza e la rigidità. Non consentendo all’individuo di raggiungere i propri obiettivi e muoversi nella direzione dei propri valori, questa condizione limita le possibilità di scelta e la libertà di decidere, favorendo un peggioramento della qualità della vita.

 

I processi fondamentali dell’ACT:

1. Contatto con il momento presente: prestare attenzione in modo consapevole alla nostra esperienza nel “qui ed ora”;

2. Defusione: osservare il lavoro della nostra mente, vedere i pensieri per quello che sono;

3. Accettazione: fare spazio a sensazioni, sentimenti, emozioni spiacevoli invece che combatterli;

4. Sé come contesto: quella parte di  noi che è consapevole di qualsiasi cosa stiamo pensando, sentendo o facendo in ogni momento;

5. Valori: di cosa vorremmo che fosse fatta la nostra esistenza; le cose che contano veramente; le direzioni che vogliamo dare alla nostra vita;

6. Azione impegnata: “fare quello che serve”, le azioni necessarie ed efficaci per vivere secondo i nostri valori

 

 

Mindfulness

 

Una storiella zen racconta di un uomo su un cavallo: il cavallo galoppa veloce e pare che l’uomo debba andare in qualche posto importante. Un tale, lungo la strada, gli grida: “dove stai andando?” e il cavaliere risponde: “Non so! Chiedi al cavallo”.

Mindfulness o consapevolezza, è stata definita il cuore della meditazione buddista. La sua forza risiede nella pratica e applicazione. “Consapevolezza” significa prestare attenzione intenzionalmente, nel momento presente e senza giudizio.

Questo tipo di attenzione produce maggior lucidità, chiarezza e accettazione della nostra realtà presente.

È l’arte di vivere se stessi.

Applicandola costantemente si impara a vivere la propria esperienza nel pieno delle sue caratteristiche, di gioia e dolore, conducendo il cavallo nella direzione desiderata nonostante gli ostacoli che si possono incontrare lungo il cammino. 

 

 

L'approccio sistemico-relazionale

 

La Psicoterapia sistemico-relazionale è una forma di intervento psico-sociale e di aiuto, focalizzata sulla relazione tra gli individui in un determinato contesto (coppia, coniugi, genitori, famiglia, contesto lavorativo, amicale, ecc.) e non unicamente sul singolo membro in difficoltà. 

Viene privilegiato il  trattamento della famiglia/coppia/gruppo di persone, visti come sistema esperienziale all'interno del quale i sintomi, presentati da un soggetto considerato il “paziente designato”, assumono un significato preciso nel funzionamento relazionale del gruppo di persone che ne fanno parte, ed esprimono le difficoltà dell'intero gruppo. 

I conflitti che, in alcuni momenti del ciclo vitale della famiglia/coppia/gruppo (nascite, separazioni, perdite, lutti, abbandoni, nuovi ingressi, ecc.), possono sorgere e creare delle tensioni emotive, vengono di solito vissute in termini drammatici dal soggetto portatore del sintomo che, agendo come un regolatore dell’equilibrio tra le relazioni presenti, distoglie i membri dall’affrontare in modo manifesto le proprie difficoltà relazionali e, accentrando su di sé tutte le preoccupazioni, ripristina una sorta di stabilità di sistema, esprimendo e contemporaneamente deviando le tensioni di tutto il contesto. In questo modo il sintomo diventa funzionale al sistema stesso. 

Il paziente, allora, non è colui che subisce ed esibisce un sintomo, ma, paradossalmente, è esso stesso un sintomo, che esprime, anche a nome degli altri membri, un malessere che si ricollega a un’ organizzazione disfunzionale del sistema nella sua totalità.

La Psicoterapia Sistemico-Relazionale propone di capire come la storia delle relazioni possa aver portato ad una situazione di empasse, di sofferenza ed eventualmente alla presenza di un sintomo in uno dei suoi membri. Il terapeuta non considera il singolo individuo come “malato” e gli altri “sani”, ma considera tutti i membri come appartenenti allo stesso sistema all’interno del quale si strutturano le diverse personalità.

Si favorisce la possibilità di trovare nuove e più funzionali modalità di ascolto reciproco e di espressione dei bisogni personali. L'intervento terapeutico ha come scopo sia la soluzione del problema o del conflitto, presentato dal sistema stesso, che il benessere psicofisico di ciascun suo membro, favorendo un incremento della differenziazione del sé rispetto agli altri.

 

EMDR

 

L’EMDR è un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti.

E’ un approccio psicoterapico interattivo e standardizzato, scientificamente comprovato da più di 20 studi randomizzati controllati condotti su pazienti traumatizzati e documentato in centinaia di pubblicazioni che ne riportano l’efficacia nel trattamento di numerose psicopatologie inclusi la depressione, l’ansia, le fobie, il lutto acuto, i sintomi somatici e le dipendenze.

La terapia EMDR ha come base teorica il modello AIP (Adaptive Information Processing) che affronta i ricordi non elaborati che possono dare origine a molte disfunzioni. Numerosi studi neurofisiologici hanno documentato i rapidi effetti post-trattamento EMDR.

 

  

 

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